venerdì 20 novembre 2009

Vygotskij e lo sviluppo psichico dei bambini.






Vygotskij (1896-1934) studiò lo sviluppo psichico di bambini ciechi e sordomuti.






  • Alcuni dei punti principiali della sua teoria sono:


  • Volle determinare gli effetti che il contesto socioculturale ha sullo sviluppo psichico.

  • Identificò nella relazione con gli altri il presupposto per lo sviluppo psichico e cognitivo;


  • Formulò il concetto di "Area di sviluppo prossimale", cioè lo sviluppo attuale e quello raggiungibile con le giuste stimolazioni sociali. La massima differenza si rileva tra i 7 e i 10 anni;


  • L'incremento della prestazione può avvenire in un contesto più ricco di stimoli. Il bambino può anticipare ciò che avrebbe potuto fare solo in un' età successiva;



  • E' molto importante l'aiuto che l'adulto o il gruppo dei pari possono dare al bambino;



  • La presenza di oggetti, giochi o ruoli socialmente definiti (madre, padre, dottore) può fornire stimolazioni avanzate. Nel gioco il bambino è molto supoeriore a sè stesso.




La teoria dell'attaccamento secondo John Bowlby.


John Bowlby basandosi su osservazioni del legame madre-figlio nei primati non umani, suggerì che l'attaccamento della persona che si prende cura del piccolo è evoluto perchè ne favorisce la sopravvivenza, proteggendolo da elementi esterni.

Bowlby teorizzò l'attaccamento come una motivazione intrinseca e primaria basata sulla ricerca di contatto e conforto che si attiva nelle situazioni di pericolo, e orientato ad uno scopo comune: la sopravvivenza e il successo riproduttivo.

Bowlby distinse tre tipi di attaccamento:



  1. Attaccamento sicuro: il migliore per il bambino; quest'ultimo dai 6/7 mesi mostra interesse nei confronti dell'estraneo, si turba se la madre si assenta, ma al suo ritono la accoglie con entusiasmo, non "punendola" per l'assenza.


  2. Attaccamento insicuro/evitante: il meno positivo per il bambino, il quale non ha ricevuto i conforti necessari per essere riuscito ad instaurare un legame con la madre, non mostrandosi turbato per l'assenza di quest'ultima.


  3. Attaccamento insicuro/resistente: questo è il tipo di attaccamento peggiore; in questo caso il bambino è morbosamente attaccato alla madre, si dispera se quest'ultima si dovesse assentare, ed è difficilmente consolabile anche quando la madre ritorna (al contrario dell'attaccamento sicuro). Vi è quindi un rapporto simbiotico troppo forte.

Un esempio dell'attaccamento tra madre e bambino è dato dall'esperimento fatto dai coniugi Harlow sui piccoli macachi. Un piccolo venne messo di fronte a due madri finte, una costituita solo da uno scheletro di ferro, dotata però di un biberon, quindi fonte di nutrimento; e l'altra priva di cibo ma fatta di stoffa, vista quindi come fonte di protezione. Quando il piccolo era spaventato andava dalla mamma di stoffa e anche quando era affamato, benchè andasse a nutrirsi dalla madre con il biberon, si sporgeva continuamente verso quella di stoffa, in cerca di cure e protezione.

Da questo si evince che la madre viene vista come base sicura.

giovedì 19 novembre 2009

Le menzogne nei bambini.


Un altro argomento interssante da trattare in questo blog è, a mio parere, quello riguardante le bugie nei bambini. E' vero che in questo blog il tema centrale è il rapporto che intercorre tra la madre e il proprio figlio, ad una prima valutazione parlare delle bugie dette dai bambini potrebbe non apparire attinente, ma credo che riflettendo sul legame che vi è tra la madre e il piccolo sia un argomento da non trascurare.
Quando i bambini cominciano a distinguere la bugia dall’errore?
Ricerche recenti hanno mostrato che già nei primi 3 anni di vita il bambino è in grado di distinguere tra menzogna ed errore.
I risultati ottenuti in questa ricerca sono pressochè simili a quelli ottenuti da Piaget (1896-1980), il quale sosteneva, inoltre a ciò che è già stato detto, che i bambini fino a 6 anni non sono in grado di discernere tra menzogna, gioco e fantasia, mettendo in atto quello che fu definito il "pensiero magico", credendo cioè che il proprio pensiero potesse influenzare in modo considerevole i fatti esterni.

mercoledì 18 novembre 2009

La fase dello specchio.





(Nella foto Jacques Lacan).

Il bambino inizia ad avere una percezione completa di sè e del suo copro verso i 6/18 mesi, periodo in cui si attua la fase dello specchio elaborata da Lacan.

Quest'ultimo partì dal concetto del corpo vivente e non dai segnali che il corpo dà, parte da un corpo completamnete divero da quello degli animali, i quali sono caratterizzati dall'istinto legato al soddisfacimento dei bosogni fondamentali e primari, il corpo umano invece non è legato solo al soddisfacimento dei bisogni primari, è un corpo pulsionale. Anche la nutrizione, ad esempio, è collegato al piacere, quello di ciucciare.

All'inzio il corpo del bambino non ha ancora nessuna mentalizazione del proprio corpo, questo perchè avvine a pezzi, come una sorta di assemblaggio.
L'immagine speculare per il neonato è così importante perchè gli fornisce la possibilità di percepirsi come "unito".
Non è attraverso il proprio corpo che quest'ultimo si riproduce ma alttraverso quelo altrui.
Dopo la "fase dello specchio" il bambino si accorgerà che ad esempio il seno materno è legato all'assenza/presenza della madre, e non come appartenenete al prorpio corpo.
Infine voglio conculdere con una curiosità, che seppur tale ritengo importante chiarire, e cioè che la "fase dello specchio" può avvenire a prescindere da uno specchio, l'imporante è l'Altro (l'altra persona grazie alla quale si compie la fase dello specchio, in questo caso la madre).

venerdì 13 novembre 2009

Presentazione del blog.


Gli argomenti inerenti a questo blog, e in particolare all'argomento che viene trattato sono svariati, per questo ho deciso di prendere in considerazine quelli che a mio parere sono i più interessanti, riguardanti anche i primi mesi di vita del bambino (ad esempio la fase dello specchio di Lacan), l'attaccamento, il linguaggio e le bugie dei bambini.